LA CHIRURGIA ORALE COMPLESSA
La chirurgia orale complessa riguarda quegli aspetti della riabilitazione orale che implicano un livello di difficoltà operativa superiore rispetto alle procedure standard, anche chirurgiche, di uno studio dentistico. Questo studio scientifico, An evaluation of a referral management and triage system for oral surgery referrals from primary care dentists: a mixed-methods study (Una valutazione di un sistema di gestione e triage dei rinvii per i rinvii di chirurgia orale da dentisti di cure primarie: uno studio con metodi misti), pubblicato sulla rivista specialistica Health Services and Delivery Research, No. 6.8., classifica la difficoltà delle operazioni chirurgiche ambulatoriali su tre diversi livelli di complessità. La complessità prende in considerazione dei parametri che riguardano sia la conoscenza specifica di tecniche e procedure da parte dell’operatore, sia il fatto di averne esperienza comprovata in termini pratici e longitudinali.
Livello 1:
- Estrazione di denti non complicati.
- Gestione efficace e valutazione per rinvio di denti inclusi
- Comprensione e diagnosi della malattia della mucosa orale.
- Rinvio precoce dei pazienti (utilizzando un percorso di 2 settimane) con possibili lesioni premaligne o maligne.
- Gestione del trauma dentale, incluso il reimpianto di denti / denti avulsi.
- Gestione dell’emorragia dopo l’estrazione di denti.
- Diagnosi e trattamento delle infezioni localizzate e delle complicanze chirurgiche post-operatorie con appropriati agenti terapeutici.
- Diagnosi e rinvio di pazienti con infezioni maggiori con il grado di urgenza appropriato.
- Riconoscimento dei disturbi in pazienti con dolore cranio-facciale inclusa la gestione iniziale dei disturbi temporo-mandibolari e identificazione di quei pazienti che richiedono una gestione specializzata.
Livello 2:
- Rimozione chirurgica dei terzi molari non complicati che comportano la modellazione del tessuto osseo circostante.
- Rimozione chirurgica di radici sepolte e frammenti di radici fratturate o residue.
- Gestione e rimozione chirurgica dei denti ectopici (denti in doppia fila) non complicati (inclusi i denti soprannumerari).
- Gestione ed esposizione chirurgica dei denti per includere l’incollaggio degli attacchi ortodontici.
- Endodonzia chirurgica.
- Chirurgia minore dei tessuti molli per rimuovere lesioni apparenti non sospette con appropriata valutazione isto-patologica e diagnosi.
Livello 3:
- Procedure che coinvolgono i tessuti molli e duri dove è prevedibile un aumentato rischio di complicanze (come danni ai nervi, spostamento di frammenti nell’antro mascellare e frattura della mandibola).
- Gestione e/o trattamento della malattia delle ghiandole salivari.
- Rimozione chirurgica di denti e radice che prevedono l’accesso all’antro mascellare.
- Gestione dei disturbi temporo-mandibolari e del dolore cranio-facciale che non hanno risposto alla terapia iniziale.
- Trattamento delle cisti.
- Gestione delle lesioni orali sospette e non sospette.
- Il posizionamento di impianti dentali che richiedono complicate procedure aggiuntive come innesto osseo, rialzi del seno, rigenerativa guidata e altre procedure di questo tipo.
- Trattamento di lesioni dentali complesse.
- Gestione della diffusione di infezioni e incisione di ascessi che richiedono un approccio extra-orale per il drenaggio.
Lo studio dentistico Banti e Randellini ha fatto della chirurgia complessa, oltre che delle procedure di riabilitazione standard (livello 1 e 2), un elemento di distinzione e pregio per poter curare tutti quei pazienti che necessitano di trattamenti specifici e risolutivi e che hanno riposto in noi la loro fiducia.
Per risolvere i casi complessi occorrono:
- competenza diagnostica per capire con precisione il caso che deve essere trattato
- anestesia efficace sia come tecnica che come tecnologie da utilizzare
- strumenti adeguati per le varie fasi operative
- metodo operativo razionale e validato scientificamente
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